Sposato e con tre figli, vive e lavora
a Roma dove svolge la professione del giornalista (ama
più semplicemente definirsi: un reporter).
Scrittore autorevole e stimato vaticanologo,
è oggi, con una lunga esperienza di giornalismo alle spalle, (di
circa quarant’anni) , il maggior studioso e conoscitore di
Storia della Chiesa. Appassionato ricercatore di “verità religiose”,
è anche il biografo più attendibile della vita e delle persecuzioni
di San Padre Pio da Pietrelcina per il quale ha realizzato anche la
documentata “scheda biografica” per
l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana “Treccani” .
Nel 1967, a soli 15 anni di età, il
Comitato d'Istituto del suo Liceo gli affida la creazione di un
giornalino di cronache studentesche, nasce così "Lo Strillo” .
Dopo solo 3 numeri, Malatesta molto sensibile alle ingiustizie e per
nulla ossequioso ai “dictat“ prepotenti, pubblica in prima pagina, la
cronaca di una vicenda “interna” all’Istituto e giudicata “troppo
personale” dai preti che ne sono i proprietari e gli insegnanti.
In breve il fatto è questo: un integerrimo professore di
matematica da tempo perseguita un allievo dello stesso istituto. Lo
umilia e bistratta solo perché questi è nato da una ragazza madre ed
entrato in quella scuola non per importanza della sua famiglia bensì
grazie ad una “semplice” borsa di studio”. Al docente, spocchioso
moralista questa cosa non va proprio giù, anzi a tutti i costi vuole
mandarlo via.
Lo studente Malatesta vuole capirne di più e indaga a fondo, tanto da
scoprire che l’intransigente insegnante intrattiene "affettuosa
amicizia" con la giovane prof. di ginnastica ed è egli stesso a sua
volta protagonista di una vicenda simile, del passato. Tutto normale
se la storia non coinvolgesse l’indiscutibile autorità “morale” di un
insegnante “prete” e per di più vice-Rettore.
La notizia irrompe nell’antico Liceo col fragore di una bomba.
Malatesta è sospeso per un mese dalle lezioni, Lo Strillo va a ruba….
specialmente nelle redazioni dei quotidiani romani ma è l’evento che
delineerà tutta la sua strada futura.
Dopo solo sei mesi da quest'esordio, già lavora in un
quotidiano vero: “Lazio Sera“. A notare i suoi articoli è un vecchio
giornalista romano, Fernando Gori, che lo chiama a collaborare alle
pagine della provincia del quotidiano
“Il
Secolo d'Italia”
dove, appena qualche anno dopo, sarà
l'inviato speciale sportivo aggiunto delle
Olimpiadi di Monaco. Lì
Malatesta è testimone oculare ed il primo a raccontare per le agenzie,
i fatti di quel terribile massacro di sangue che sarà l'attentato dei
terroristi Palestinesi.
Nel 1970 inizia a collaborare all’allora più importante
quotidiano romano, “IL TEMPO”
. Si occupa con buona volontà di ogni argomento che gli viene
affidato, dallo sport alla cronaca rosa, dai “coccodrilli” alla
giudiziaria, e dallo spettacolo con Giorgio Prosperi alle province con
Giuseppe Presutti; collezionando così diverse ed importantissime
esperienze che gli frutteranno una rapida ascesa nella
professione.
Nel 1972, dopo aver conseguito la sudatissima
tessera professionale
dell'Ordine
dei Giornalisti, passa come redattore effettivo di cronaca, fino a
tutto il 1976.
Sempre nel 1972 scrive anche per l’autorevole quotidiano “LA
STAMPA”
di Torino e per la terza pagina del quotidiano “STAMPA
SERA”
firma un importante servizio storico su Caterina De'
Medici, prima distillatrice italiana di Cognac in Francia.
È un vero scoop e l'Italia fino ad allora impegnata nella guerra
dei vini con Parigi, vince il primato storico alla Commissione
Economica Europea, e per questo rimane esportatrice di Brandy in
tutto il mondo.
Nel 1973 inizia anche a scrivere per la catena dei quotidiani
provinciali associati all’Agenzia A.G.A
(Agenzia Giornali Associati, Diretta da Pier Augusto
Macchi) e suoi pezzi firmati appaiono su 81 giornali locali di antica
e storica tradizione, come “LA GAZZETTA DI PARMA” di “REGGIOEMILIA” e
“MODENA” , “GIORNALE DI BRESCIA” ed “ Il Cittadino” di Genova.
Intanto a “IL TEMPO” dopo
numerose inchieste di successo ( su gli invalidi civili, la sanità
capitolina ecc.) Malatesta trova e pubblica le prove di un vasto
traffico di banconote false introdotte nella capitale dalla
criminalità mafiosa: è il vero colpo giornalistico della sua vita e si
conclude con l'arresto dell'intera banda di trafficanti
internazionali. Ma non si trova la gigantesca rotativa calcografica
Regina Goebels oggetto di ulteriore di Malatesta nei suoi articoli. A
capo del nuovo nucleo investigativo, della Guardia di Finanza,
anti-falsificazioni c’è un giovane Capitano che in seguito per questi
ed altri futuri successi contro i falsari (li vedremo più avanti),
diventerà Generale.
Come notista di giudiziaria, agli ordini di un grande
capo-scuola, (appunto il capo della giudiziaria di allora de “IL
TEMPO” ), Franco Salomone si occupa anche di terrorismo, tanto di
colore NERO quanto delle “Brigate
Rosse”.
Infatti un nuovo scoop Malatesta lo fa quando intervista
l'unica testimone oculare che ha assistito al disastro ferroviario
dell' "Italicus" ed ha veduto in volto il presunto attentatore. “IL
TEMPO”
pubblica l'intervista in "edizione straordinaria".
Ma nessuno andrà fino in fondo a cercare di verificarne l’identità di
questo misterioso personaggio, persosi fra le polverose carte
processuali.
Nel 1976, ha solo 24 anni , quando lascia “IL TEMPO” ed assume la
Direzione dello storico settimanale italiano
“La
Tribuna“ che rilancerà con la testata più moderna ed
attuale “La Tribuna EXPRESS”
Nel 1975 fonda insieme a Virgilio Lilli, presidente dell'Ordine dei
Giornalisti, ed al senatore Guido Gonnella il movimento "Il Semaforo"
ed il Premio di giornalismo "Edoardo
Scarfoglio"
ma il sopraggiungere dell'immatura scomparsa
del primo e, qualche anno più tardi del secondo, farà brevemente
naufragare "Il Semaforo" nato per la riqualificazione della
professione giornalistica. Caricatosi delle responsabilità dell'appena
nato Premio Scarfoglio, Malatesta dopo solo cinque edizioni lo porterà
al traguardo Europeo. Partecipa attivamente alla vita culturale della
capitale e per ben cinque volte è al fianco di
Maria Bellonci
nella selezione
delle candidature per i migliori riconoscimenti culturali.
Nel 1977 dopo aver pubblicato già due
romanzi (sotto l’occhio della luna ’74 ed.
cappelli Bologna, un’ombra nella notte ’75 ed. riuniti roma)
e quattro saggi, diviene membro del Sindacato Scrittori e riceve a
Londra il premio
"Fiaccola" della stampa Europea. Nello stesso anno ha
interessanti e frequenti scambi culturali con Cesare Zavattini e
Giuseppe Prezzolini.
E’ la fine di aprile del 1978 quando le telescriventi delle agenzie
nazionali battono la notizia di una nuova e clamorosa operazione della
Guardia di Finanza. E’ l’ennesimo colpo assestato contro la
criminalità organizzata, vengono infatti arrestati i capi del più
vasto traffico di valuta falsa ma avviene anche il ritrovamento al
confine italiano con la Svizzera, della famosa ed introvabile “Regina
Goebels” la maestosa e potente rotativa calcografica all’origine
dell’inchiesta giornalistica scritta cinque anni prima da Malatesta
per “IL TEMPO”.
Il 7 maggio 1978, il settimanale “L’Espresso” pubblica, in un accuratissimo Dossier
a firma di due brillanti giornalisti PierVittorio Buffa e PierLuigi
Ficoneri, tutti i particolari dell’operazione, con un intervista
esclusiva a Enrico Malatesta autore di quella inchiesta cui hanno
preso le mosse le indagini della Guardia di Finanza.
Il
quotidiano "ROMA" di Napoli in primavera
gli affida l'incarico di INVIATO SPECIALE a DUISBURG per una
serie di articoli sulla "Via del Reno" insieme a Fernando Gori.
Sempre nel 1978, riceve la
laurea ad honorem
in lettere dall' Università
Cattolica di Schenfield - Inghilterra.
Nel 1980 entra a far parte dell'Accademia
dei Filopatridi.
Nel 1983 è ricevuto in
udienza
privata in appartamento
da Sua Santità, il
Papa Giovanni Paolo II.
Ma già nel 1981 era stato ricevuto dal Capo dello Stato
Sandro Pertini
per l'annale del
Premio Scarfoglio e per ricevere, per questo la medaglia della
cultura. L'incontro da luogo al nascere di una vera amicizia, tanto
che successivamente Malatesta raccoglierà dal Presidente un'intervista
esclusiva di cui non darà corso a pubblicazione per motivi personali.
Ma sarà questa intervista che porterà Malatesta a decidere di lasciare
l'Italia per dedicarsi a viaggiare come inviato speciale di un'agenzia
giornalistica la
The New York Press Agency
del circuito “THE
ASSOCIATED PRESS” .
Rientrato in Italia nel 1988, al culmine di una riflessione
personale, Malatesta si "scontra" per la prima volta con la figura di
Padre Pio. Legge, studia, indaga e scopre....scopre che quel lontano
"scandalo Giuffré" non era solo un triste affare di danaro ma ben
altra cosa. Nasce così il suo primo libro su Padre Pio, "Nel nome del
padrE...". L'anno seguente, il 1990 firma per il settimanale
L'Espresso
l'inchiesta "Affare
Pio" nata proprio a ridosso dell'uscita del suo libro. Sei mesi dopo,
nel 1991,
Giovanni Minoli lo vuole a
“Mixer” Rai 2 per firmare il primo grande
"speciale" televisivo sulla storia di Padre Pio. È un vero successo:
oltre 12 milioni di contatti.
Il servizio, dal titolo “L’indemoniato del Cielo”, presenta in
esclusiva mondiale il film con il miracolo “in diretta” della
progressiva scomparsa delle Stigmate a poche ore dalla morte del
Frate.
Da qui inizia una lunga serie di libri scritti da Malatesta su Padre
Pio e divenuti tutti veri bestseller: "Padre Pio sotto il peso della
croce" poi "Padre Pio quell'ultimo segreto"; "Padre Pio la vita e i
miracoli"; e ancora in Francese "Padre Pio un pretre sous le poids de
la CROIX". Su Padre Pio ha scoperto:il
miracolo della sparizione delle stigmate alla sua morte
(vedi settimanale
OGGI
inchiesta tre puntate) ;
il carteggio clinico
del dott.
Festa, il diario personale di
questi e il completo epistolario segreto, intercorso tra il medico e
il frate. Ha ritrovato nel doppiofondo dell'armadio di Festa il cinto
e
il flacone contenente l'ernia
da questi operata a Padre Pio nel 1925; le relazioni mediche e le
lastrine per le prove di cicatrizzazione. Inoltre Malatesta ha scoperto
l'esistenza di un "dossier Giuffré"
; della "Relazione Negrisolo"
e di ben cinque epistolari fra Padre Pio e le sue
figlie spirituali, per la prima volta pubblicate in questa grande
opera: "Gli inediti di Padre Pio" e ancora, i
diari e gli
epistolari dei politici on. Galati, on. De Caro e on. La Pira.
Per meglio
comprendere il valore e la sensazionalità di queste rivelazioni
documentali è sufficiente richiamarci all'uscita di
"Specchio" il
supplemento del quotidiano torinese "La Stampa" che a Padre Pio dedica
un'intero spazio monografico sottolineando tutto il valore della
ricerca svolta da Malatesta suo maggior studioso e ricercatore.
Malatesta dal 1984 è cavaliere dell'Ordine Equestre del Santo
Sepolcro di Gerusalemme.
Nel 1996 il
Times Magazine,
il supplemento illustrato del glorioso giornale Londinese The Sunday
Times, gli dedica un profilo per il suo operato di
giornalista-scrittore cattolico, maggior studioso della vita di Padre
Pio e di fatti della Chiesa e pubblica il suo articolo sul
ritrovamento del più antico filmato, girato nel 1949, in convento, a
Padre Pio.
Ricevuto in udienza privata in appartamento, per più volte, dal
Sommo Pontefice S.S. Giovanni Paolo II, scrive, sulla base di queste
irripetibili esperienze, il libro “Il Miracolo di Karol”.
Dopo 24 anni di assenza nel 2000 ritorna a scrivere per
IL TEMPO.
Infatti, con un contratto giornalistico speciale, cede all’ Editrice
Romana spa, editore del quotidiano, i diritti di pubblicazione di una
biografia documentata su Padre Pio.
Con un “paginone” al giorno ed un inserto settimanale (4 pagine
intere) di soli documenti inediti, Enrico Malatesta presenta in esclusiva tutte
le carte “segrete” delle persecuzioni all’umile Frate di Pietrelcina.
Negli ambienti romani del “vecchio” mondo ecclesiastico è già
polemica.
Nel 2002, anno della Proclamazione di Santità di Padre Pio,
da parte del Pontefice S. S. Giovanni Paolo II esce il suo ultimo
libro sull’argomento, dal titolo “…aiutatemi tutti a portare la
Croce !” per le edizioni
de “ Il Saggiatore”.
Nell’aprile 2003, (dieci mesi dopo l’avvenuta Canonizzazione di San
Pio da Pietrelcina ) "Frate Francesco" la rivista teologica dell’Ordine Francescano, nel
1, dell’anno 69 -Nuova Serie- da pag. 127 a 147, gli dedica, a firma
di Martino Conti, una particolare attenzione. Nell'attento studio dal
titolo: “Padre Gemelli Filosofo della Prima Persecuzione contro Padre
Pio da Pietrelcina ?” l'Autore prende le mosse da una serie di
“antiche”, quanto moderne asserzioni non veritiere e che nel tempo
hanno “prediletto” vedere contrapposte le figure di Padre Gemelli a
Padre Pio. La dotta rivista Francescana, sottolineando per tutte le 20
pagine dello studio l'obbiettiva documentalità storica prodotta nei
suoi libri da Enrico Malatesta.
Nel settembre 2003 esce a firma di
Enrico Malatesta il saggio: "L'INVIDIA il vizio capitale"
Nel 2006, sul ritrovamento di un brandello di lettera,
superstite del disastro ferroviario dell’ottobre del 1921, di San
Pietro a Maida, ricostruisce l’intera storia della vicenda scoprendo
l’eroica morte del giovane Ufficiale Postale Mariano Ferrara,
affogato nel torrente Amato, sottostante alla ferrovia. Il servizio
di Malatesta, appare sul settimanale VERO e
la storica lettera
proveniente
dalla Libia attraverso quel “rapido 86” finisce in esposizione alla
Mostra sul Regno d’Italia a Montecitorio.
E’ il 2007 quando esce in libreria il volume “Miracoli e
politica nell’Italia del Novecento” delle Edizioni Einaudi,
l’autore è Sergio Luzzatto, insegnante di Storia moderna
all’Università di Torino. E’ un attacco terribile alla santità di
Padre Pio, addirittura si sostiene che il Santo si procurasse in
convento e da solo, le ferite stigmatiche attraverso l’uso
indiscriminato di acido fenico. Il quotidiano “CORRIERE della SERA”
titola in prima pagina sul caso dando a San Padre Pio del cialtrone e
del mistificatore; come per tanti altri casi, la sentenza mediatica è
già bella che scritta. Ma con quali prove ?
Semplice, le prove non servono in Italia, per il processo mediatico e
sufficiente che a parlare sia un qualcuno collocato su di un
qualsiasi “scranno” o da pretore o da professore universitario.
Infatti, al Prof . Luzzatto, quello stesso Santo Uffizio che ha
rilasciato il “niil-obstat“, (nullaosta) al Processo per
Canonizzazione di Padre Pio ha dato modo (…..e solo a Lui, sich..!?)
di vedere vecchie cartacce dell’epoca delle calunnie e delle false
accuse, come ad esempio un “bigliettino” autografo indirizzato dal
Santo ad una farmacista penitente, nel quale Padre Pio faceva
richiesta esplicita dell’acido fenico. Potenza della “cattedra”
universitaria…! è sufficiente solo questo e, senza alcuna provata
relazione tra l’acido fenico e le Stigmate, perché si possa
liberamente dire e, su tutte le prime pagine dei giornali, che Padre
Pio i buchi delle sue dolorose Stigmate se li sia prodotti così! Ma
siamo diventati tutti pazzi !?!?!
Per asserire tanto, c’è almeno, e sottolineo la parola
almeno , qualcuno capace di aver sperimentato questa pratica e
soprattutto di dimostrare di esserci riuscito a prodursi ferite
simili ? Esistono pronunciamenti ufficiali della odierna medicina in
tal senso? No ! Basta solo che qualcuno parli dall’alto della
sua importantissima “cattedra universitaria” e la sentenza è scritta.
Di questo però non ha colpa l’illustre cattedratico in oggetto,
bensì è responsabilità dei molti che ancora oggi non sanno usare la
propria testa per ragionare.
Ma non basta. Il bellissimo libro che il Prof. ha redatto,
perché di un bellissimo libro si tratta, pieno di citazioni, di
riferimenti storici e molto ben scritto, onore al “vero” !……..anche se
di vero ha ben poco, però!
Come per quanto riguarda lo stesso Malatesta.
Sempre l'emerito Prof. scrive infatti: “……..a loro volta, tali libri (quelli di
Malatesta, ndr) avrebbero offerto la base documentaria (se così si
può dire) a un’ulteriore generazione di reporter, abbastanza
giovani per convertire le articolesse pubblicate su <Oggi> o
su <Gente>, degli anni settanta e ottanta in volumoni Mondadori o
Piemme degli anni novanta e del Duemila quando le opere di un (…………) o di
un Enrico Malatesta presentate alla credulità dei lettori come
biografie “definitive” del “santo dei miracoli”, avrebbero
trionfalmente asceso le classifiche nazionali dei bestseller……”
Ebbene quanto scritto dal
reporter Enrico Malatesta è sempre stato ampiamente documentato nei suoi
libri con visiva prova
dell’asserito, documenti, ritrovamenti, films, fotografie , testimoni
e quant’altro che egli stesso si è dato pena di ricercare e trovare.
Ecco perchè i suoi libri hanno asceso trionfalmente le classifiche
nazionali dei
Best Seller
! Peccato non si possa altrettanto dire degli altri, inamovibili
nelle
proprie ed elevatissime “cattedre”, che le documentazioni se le sono
fatte "confezionare"...ed a volte neanche tanto bene …. basta vedere infatti, come nel
libro del nostro Prof. Luzzatto, il Vescovo Mons. Raffaello Carlo
Rossi, Visitatore Apostolico di Padre Pio del 14 giugno 1921, cambia
“misteriosamente” nome di battesimo. Si legge infatti a pagina 138:
(de “Padre Pio - Miracoli e politici dell’Italia del 900”)
“Raffaele” Carlo Rossi e non “Raffaello” come giustamente dovrebbe
essere. Un dettaglio di poco conto !?!….per i più … ma un
ingiustificabile errore per un cattedratico della storia!
***
Nel luglio 2008, Enrico Malatesta, in qualità di Capo dei Servizi
Speciali del settimanale DI TUTTO, pubblica la biografia aggiornata di
San Pio da Pietrelcina con i documenti inediti del Santo Uffizio,
sconosciuti alla causa di canonizzazione.
Sullo stesso settimanale DI TUTTO ha la rubrica fissa "La Posta di San
Padre Pio" per rispondere alle centinaia di lettori che scrivono tutte
le settimane.
***
Il 9 febbraio 2009 il giornalista e
scrittore Enrico Malatesta è ospite della trasmissione "Uno
Mattina"- Rai 1, in qualità di vaticanologo e storico di Padre Pio.
Invitato ad intervenire sull' ennesima polemica dell'origine delle
stigmate del Santo di Pietrelcina, sollevata dal volume pubblicato
dalla Einaudi, Malatesta ribadisce l'importanza del dono ricevuto da
Padre Pio dal Cielo e della grandiosità della sua santità.
Vanificando così ogni polemica.